Diciamo le cose come stanno: il ddl Zan è fascista

 



Peppino Zola 15 luglio 2020

dalla rivista TEMPI

 

 

Caro direttore, penso che sul tema dell’omofobia (o degli altri 50 nomi che si possono dare all’argomento) sia giunta l’ora di parlare chiaro. Finora sono stati usati termini esatti dal punto di vista scientifico (parola oggi di moda), come quando si è detto e scritto, molto giustamente, che il DL Zan introdurrebbe in Italia una legge “liberticida”.

Parola giustissima, ma troppo raffinata per gli ideologi pressappochisti che stanno trattando la materia. Penso che sia più giusto usare un altro termine, molto più comprensibile anche a chi usa spesso a sproposito questo termine. Allora diciamo pure che il DL Zan introdurrebbe in Italia una legge fascista, nel senso tecnico del termine. Tale legge, infatti, vieterebbe penalmente ogni espressione di pensiero diversa da quella oggi espressa dal mondo Lgbt. Sarebbe reato o aggravante di un reato dire una cosa lapalissiana come questa: “un bambino per la sua crescita ha bisogno di una mamma e di un papà”; come sarebbe reato dire che per far nascere un figlio occorre un uomo ed una donna; come sarebbe reato esporre, anche con i toni più delicati, l’attuale dottrina della Chiesa sul tema sessuale. E così via. Insomma, si tratterebbe di una legge fascista perché violerebbe in modo palese una delle maggiori conquiste del periodo successivo al ventennio, che è stata solennemente formalizzata nell’articolo 21 della Costituzione: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione». Tale norma fu fortemente voluta dai padri costituenti proprio per contrastare definitivamente ogni tentazione illiberale. Se fosse inopinatamente approvata, la legge Zan sarebbe anticostituzionale.

A fronte di tutto ciò, non possiamo tacere ciò che sta avvenendo nel mondo politico, che è chiamato a legiferare con urgenza su questa materia, quando le urgenze, come sappiamo, sono ben altre.

Non mi sorprende l’atteggiamento del Movimento 5 Stelle, data la evidente incompetenza democratica di quasi tutti gli aderenti a tale partito.

Mi sorprende molto, invece, il comportamento di un partito che nel suo stesso nome porta il termine “democratico” e che quindi dovrebbe essere allergico ad approvare una legge fascista. Il Pd, invece, mi sembra compatto nell’appoggiare il DL Zan, anche perché i “cattolici” che fanno parte di tale partito sono, sul tema, assolutamente silenziosi. Si sono fatti vivi sul tema delle paritarie, ma su questo DL assoluto e imbarazzato mutismo.

Non mi sorprende più Renzi, incapace, da anni, di dire una cosa cattolica. Ricordo ancora che dopo pochi minuti dall’approvazione della legge Cirinnà, il rottamatore telefonò ad Obama per assicurarlo che si era adeguato al pensiero unico mondiale.

D’altra parte, mi addolora e mi lascia incredulo l’atteggiamento assunto da Forza Italia, che da partito sedicente “liberale”, si astiene su di una legge palesemente fascista. Pazzesco pensare che un partito, nato anche per contrastare il pensiero unico imperante, oggi si adegui ad esso, non capendo il male che fa alla nostra civiltà della libertà. Sinceramente, non riesco a capire come Fi non capisca queste cose elementari, E, d’altronde, capisco come stia perdendo sempre più consensi. Omologandosi sfacciatamente al pensiero unico non può non perdere il consenso di tutti coloro che anelano ad una società solidale perché libera e libera perché solidale.

Detto questo, è chiaro che occorre vivere nel massimo rispetto personale verso tutti coloro che aderiscono al pensiero Lgbt. Ma, voglio aggiungere, che tale rispetto deve essere reciproco. Invece, quasi tutti i gay-pride avvengono dentro un clima di forte “eterofobia”, che si esprime anche negli attacchi portati a chi manifesta per la libertà di pensiero. Se vogliamo essere realisti e sinceri, occorre dire che oggi prevalgono, almeno in certi mondi, atteggiamenti eterofobi piuttosto che atteggiamenti omofobi. Il problema del “rispetto”, comunque, si pone ad un livello educativo e non certo al livello del diritto penale. Una legge penale in materia è inutile oltre che contraddittoria. E, insisto, oltre che fascista.

Tutte le persone amanti della libertà devono vigilare e combattere perché non prevalga per legge un pensiero totalitario. Spero che la parte sana della politica si converta ad un pensiero rispettoso di ogni libertà. La battaglia, purtroppo, è solo agli inizi.

Peppino Zola

 

 

Commenti

Post popolari in questo blog

“Come faccio io a non piangere”

Le tre caratteristiche letterarie del nuovo libro di Patrizia Bianco. Un romanzo di genere, poi storico, soprattutto psicologico