Alta Velocità al Sud: la Salerno–Praia è realtà, polemiche e disinformazione in Basilicata


Un servizio del TgR Basilicata ha criticato la nuova linea AV/AC e il ponte sullo Stretto senza offrire dati e contraddittorio. Ma i documenti ufficiali e i finanziamenti già stanziati raccontano un’altra storia: i cantieri sono aperti e la tratta fino a Praia a Mare è ormai avviata.

 

Il servizio del TgR Basilicata sull’Alta Velocità Salerno–Praia a Mare ha suscitato più di una perplessità: critico, poco documentato e privo di contraddittorio, ha bollato come “disturbante” il nuovo tracciato che attraversa la parte più meridionale della regione, soffermandosi quasi esclusivamente sugli effetti del traffico sulla Fondovalle del Noce. Anche il sindaco di Maratea si è espresso in maniera accesa contro l’opera. Ma il racconto trasmesso non ha restituito il quadro reale della situazione.

Per capire meglio a che punto siamo, occorre guardare ai documenti ufficiali. Il primo è il Documento di finanza pubblica 2025 – Allegato Strategie per le infrastrutture, la mobilità e la logistica, approvato dal Consiglio dei ministri nell’aprile scorso. Il secondo è il Regolamento europeo 2024/1679 sugli orientamenti della rete trans-europea dei trasporti (Ten-T), varato da Parlamento e Consiglio europeo nel 2024.

Entrambi confermano un punto: la nuova direttrice Salerno–Reggio Calabria resta un obiettivo strategico, ma per ragioni economiche e tecniche si procede per step, dando priorità al tratto Salerno–Praia a Mare (circa 200 km). È qui che la linea AV/AC si innesterà sull’attuale ferrovia tirrenica per poi proseguire fino a Reggio Calabria, in attesa di ulteriori sviluppi.

Non si tratta, dunque, di un ridimensionamento, ma di una pianificazione realistica compatibile con i vincoli di finanza pubblica. Il tratto Battipaglia–Praia a Mare è inserito nel “core network” europeo, la rete centrale considerata strategica per l’economia e la sicurezza interna dell’Unione.

I cantieri, intanto, sono già in corso. Il primo lotto, Battipaglia–Romagnano (35 km), è stato aggiudicato nel maggio 2023 al consorzio guidato da Webuild per oltre 2 miliardi di euro. Un corridoio che porta benefici anche alla linea verso Potenza e Taranto, con tempi di percorrenza ridotti da e per Roma. Non entriamo nel merito di una discussione aperta sul percorso Sicignano – Potenza, attraverso la vecchia Ferrovia di Balvano, soggetta a continui lavori di manutenzione e a lunghi periodi di chiusura. Come sta già accadendo per Cosenza, con il nuovo collegamento Paola – Cosenza, anche i lucani si attendono una bretella più a Sud di Romagnano che all’altezza di Atena Lucana colleghi in una ventina di minuti la città capoluogo della Basilicata e poi Matera attraverso la bretella di Ferrandina.





Ma torniamo alla nostra cronistoria. 

A fine 2024 è stata assegnata anche la gara da 35 milioni per gli apparati tecnologici e 15 milioni per le compensazioni ambientali.

La Commissione Via Pnrr-Pniec ha inoltre dato il via libera ai due lotti successivi, Romagnano–Praia a Mare (1b e 1c), del valore complessivo di quasi 8 miliardi di euro, con obiettivo di completamento entro il 2032.

Ecco perché la polemica apparsa sul TgR Basilicata appare non solo tardiva, ma fuorviante: la tratta verso Praia a Mare è già finanziata, autorizzata e inserita nelle priorità nazionali ed europee. Si tratta di un collegamento strategico anche per la Basilicata tirrenica, che non può permettersi di restare ai margini delle grandi direttrici ferroviarie del Mezzogiorno.




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