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  Meloni, in vantaggio sì, ma senza rete. La destra cerca una nuova legge elettorale   Il “campo largo” resta ipotesi fragile, ma nei collegi uninominali potrebbe ribaltare il risultato. Cresce l’astensionismo, la Lega smarrisce identità e il 2027 si annuncia come un voto tutto da scrivere.   Giorgia Meloni, avanti nei sondaggi, sia con il suo partito che in quelli personali Qualche settimana fa, su questo blog, ho analizzato i voti dei diversi partiti partendo dagli ultimi sondaggi nazionali e valutando l’impatto territoriale dei collegi uninominali rispetto alla legge elettorale. Ciò che va sottolineato è che, se il cosiddetto “campo largo” dovesse concretizzarsi nella sua intera ampiezza — da Renzi al duo Bonelli-Fratoianni, passando per i Cinque Stelle —, il leggero vantaggio proporzionale del centrodestra potrebbe essere compensato dal voto nei collegi uninominali, soprattutto nelle regioni di centrosinistra e nelle grandi città. In quell’analisi indicai C...
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  Occidente, la crisi di un’identità Tra divisioni interne e modelli autoritari in ascesa, l’Occidente appare smarrito, fragile, incerto sui propri valori   di Gianfranco Blasi   A più di trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino, l’Occidente non gode di buona salute.   Torno ancora su questo argomento che resterà centrale nei prossimi anni. Si tratta di un dibattito vero a cui sarà bene non sfuggire. In buona salute l'Occidente non lo è più sul piano geopolitico, non lo è più sul piano culturale, e non lo è più, soprattutto, nella percezione di sé. Allora sembrava aprirsi davanti una prateria: la vittoria della democrazia liberale, la “fine della storia”, la promessa di un ordine mondiale guidato da valori universali. Oggi, invece, l’Occidente appare fragile, incerto, diviso. Non amato fuori dai propri confini, ma neppure amato da se stesso. Certo, il nostro mondo, che vive di democrazia compiuta, conosciuto come la culla dei diritti, delle libertà e...
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  Le incognite nel centrodestra e l’ombra futura del Quirinale Numeri alti ma fermi, giochi aperti: la sfida di Meloni tra governo e Colle Acquaroli è stato riconfermato presidente delle Marche. La foto è ripresa da un post su X della Meloni che manifesta la sua totale soddisfazione di Gianfranco Blasi Come dimostra anche il voto nelle Marche, che era considerata l’unica Regione, ad appannaggio del centro destra, contendibile da parte delle sinistre e del così detto campo largo, la maggioranza appare solida al governo, ma non tanto salda da essere definitiva nei numeri. La somma dei voti di Fratelli d’Italia (30%), Lega (9), Forza Italia (8) e Noi Moderati (1) non supera il 50%. Da tempo le rilevazioni mostrano un andamento costante: i consensi non aumentano, ma si distribuiscono diversamente tra i partiti. È il segno di un elettorato fedele, ma non espansivo. Interessante la distribuzione dei voti in Val d'Aosta, dove vincono gli autonomisti, ma dove i tre partiti di centro ...
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  Milano a ferro e fuoco, Italia bloccata:   l’altra faccia della protesta pro-Pal Dai centri sociali agli integralisti: l’alleanza che colpisce lavoratori e imprese Strategia della tensione. Il conflitto sociale creato di proposito? Sono decine le sigle dell’estrema sinistra e dei sindacati di base (USB, CUB, SI COBAS) che hanno aderito allo sciopero generale proclamato in solidarietà con Gaza e a sostegno della cosiddetta Global Sumud Flotilla . Le manifestazioni, lanciate sotto lo slogan “Blocchiamo tutto”, hanno interessato almeno 75 città italiane con migliaia di partecipanti. Dietro la facciata di una protesta politica si è però scatenata una spirale di violenza: trasporti e scuole in tilt, porti paralizzati, e soprattutto atti di vandalismo e squadrismo che hanno colpito cittadini, forze dell’ordine e istituzioni. A Ferrara, il sindaco Alan Fabbri è stato minacciato da un gruppo di facinorosi, segno di un clima intimidatorio sempre più pericoloso. A Milano in Stazi...
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  La barbara uccisione di Roberto Ruffilli e il riformismo tradito Oggi, a distanza di quasi quarant’anni, quella lezione rimane inevasa. Il Paese continua a oscillare tra antagonismo di sinistra, ondate populiste e nostalgie ideologiche, incapace di imboccare con decisione la via di un riformismo autentico, pragmatico, ma ambizioso. Ruffilli resta allora il simbolo di ciò che l’Italia non è riuscita a diventare: una democrazia adulta, dove il cittadino sceglie e la politica risponde.   Roberto Ruffilli con Ciriaco De Mita In Italia il riformismo è sempre stato una strada stretta, un sentiero fragile che non ha mai davvero trovato spazio. O stritolato dalla radicalità antagonista, o risucchiato dal trasformismo, raramente è riuscito a diventare cultura politica maggioritaria.   Voglio tornare su questo tema nelle ore tormentate e così divisive che stiamo vivendo per non dimenticare gli errori del passato. E lo faccio dando vigore alla  memoria della vicenda di ...
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  Il Palazzetto Coni a Montereale, un luogo di comunità La palestra, quella palestra, non era soltanto muri e parquet: era spazio di amicizie che duravano una vita, di timidezze, di primi baci. Era il luogo di amori e di tradimenti, di coppie poi diventate famiglie. Era soprattutto il teatro di battaglie sportive senza esclusione di colpi. Il Palazzetto Coni "Silvio Nocera" di Montereale, chiuso da alcuni decenni Ripensando al caro amico e collega d’ufficio, il compianto Dino Viggiano, mi è tornato alla mente un articolo che scrissi anni fa, dedicato alla Palestra di Montereale a Potenza. Oggi l’impianto è ancora abbandonato. C’è un progetto, eredità della vecchia amministrazione, per ridargli vita; ma una querelle giudiziaria ne ha rallentato l’affidamento. Non entro in queste vicende. Preferisco restare al ricordo e al desiderio di rivedere quell’impianto restituire alla città la sua funzione. Anche per onorare la memoria di mio padre, che di quel luogo fu protagonista. Di ...