Riduzione fiscale: il banco di prova è la durata Dai tagli IRPEF al cuneo fiscale, il governo punta alla stabilità. Ma la sfida, avverte Giorgetti, è rendere strutturali le misure e sostenibili i conti Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti di Gianfranco Blasi Ma davvero chi guadagna tra i 28.000 e i 50.000 euro annui lordi può definirsi “ricco”? O si può credere che una riduzione di due punti dell’IRPEF su questa fascia di reddito rappresenti un torto ai meno abbienti? C’è chi ritiene che una società appiattita su redditi medio-bassi possa essere competitiva? E non entriamo, per ora, nel merito della cosiddetta “patrimoniale”: significherebbe tassare due volte chi, ad esempio, supera i 70.000 euro l’anno — e che già versa circa la metà di quanto guadagna o produce allo Stato. Ecco perché, nel dibattito economico italiano, assume un rilievo crescente il monito del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti: non basta un apparente calo delle imposte...