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  L’Europa che non c’è Ursula von der Leyen, rappresenta un' Europa fragile Trump e Putin si spartiscono territori e interessi in Ucraina. di Gianfranco Blasi Né Zelensky né i leader europei avrebbero potuto immaginare, neppure nei loro incubi peggiori, un capovolgimento così radicale della posizione degli Stati Uniti: da alleati indefettibili del governo di Kiev a suoi accusatori, con toni sorprendentemente simili a quelli di Putin. La fine dell’Occidente È passato poco meno di un anno dall’insediamento di Trump, il 20 gennaio, ma è bastato per far crollare l’illusione di una transizione graduale. Il presidente americano, con un linguaggio inusuale nei rapporti diplomatici, ha definito Zelensky un “comico mediocre” e un “dittatore”, attribuendogli la responsabilità di aver iniziato la guerra e di aver sperperato i miliardi di aiuti americani. Il ciclone Trump si è abbattuto sull'Occidente Ma più delle parole contano i fatti. Kiev è stata   estromessa dai negozia...
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  Referendum, le gaffe di Gratteri mettono in crisi il fronte del No Nicola Gratteri. Le sue ultime uscite sono apparse discutibili Le ultime scelte mediatiche del procuratore di Napoli hanno creato forte imbarazzo in un’Anm costretta a difendere l’indifendibile di Gianfranco Blasi Celebrato come il volto della crociata dell’Anm contro la separazione delle carriere, Nicola Gratteri oggi rischia di diventare il principale imbarazzo delle toghe. Le sue improvvide citazioni di Falcone — prima un’intervista mai esistita, poi parole travisate — non sono solo inciampi personali: sono il sintomo di una campagna referendaria costruita più sul carisma mediatico di un singolo che sulla solidità degli argomenti. Gratteri si è scusato, ma la toppa non ha retto. A Quarta Repubblica è apparso nervoso, quasi infastidito dal dover chiarire ciò che avrebbe dovuto essere chiaro fin dall’inizio. E qui si apre la crepa: se crolla il “frontman”, crolla l’immagine dell’intero fronte del No, che...
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  Italia, il paese che ha smesso di credere nei redditi: l’urgenza di una svolta Abbiamo congelato stipendi e contrattazione, e ora siamo bloccati come Paese di Gianfranco Blasi Sono anni che denunciamo (sia sui social che sul mio blog) un dato semplice e imbarazzante: i redditi italiani sono crollati , e continuano a farlo mentre governi e classi dirigenti hanno finto e fingono che la questione non esista. Eppure è esattamente da qui che passa la salute economica – e democratica – del Paese. Negli ultimi vent’anni, dall’inizio degli anni Duemila, l’Italia ha smarrito la propria bussola nella politica dei redditi , con una serie di scelte bipartisan che hanno congelato i salari, frenato la contrattazione e generato un impoverimento diffuso. In questo declino, una tappa cruciale è stato il 2011. Mario Monti con Elsa Fornero Il precedente Monti: il blocco dei contratti e il mito del rigore salvifico Il governo Monti – sostenuto allora da un arco parlamentare larghissimo –...
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  “La misura dell’amore è amare senza misura”: una riflessione sulla ricerca del Bene e della Felicità L’amore, la verità e la felicità: tre strade che per Agostino conducono alla stessa origine, quella profondità interiore dove l’uomo finalmente si ritrova. di Gianfranco Blasi «Ama e fa’ ciò che vuoi», scrive sant’Agostino. Una frase così essenziale da farti quasi vacillare: se ami davvero, tutto ciò che farai sarà già giusto. Perché l’amore autentico è bussola che non tradisce, fuoco che illumina senza consumare, legge che non opprime ma libera. E se «la misura dell’amore è amare senza misura», allora il cammino dell’amore non è un esercizio di calcolo, ma un lasciarsi travolgere dall’abbondanza del Bene. Agostino non tratta l’amore come un semplice sentimento: è la forza che ordina il nostro universo interiore. Simone Weil, secoli dopo, lo dirà a modo suo: “L’amore è una forza più reale del potere.” Come se il mondo fosse retto da una architettura invisibile di gratui...
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  Trump e la retromarcia inevitabile: quando l’ostinazione diventa un costo per tutti Con i dazi si voleva proteggere l’America: si è solo fatto lievitare il prezzo della spesa. di Gianfranco Blasi   La decisione di Donald Trump di fare marcia indietro sui dazi applicati alla pasta e ad altri beni alimentari europei arriva dopo mesi in cui le famiglie americane hanno visto salire i prezzi nei supermercati e nei mercati alimentari. Proprio quei dazi che avrebbero dovuto “proteggere” i produttori americani si sono trasformati nell’ennesima tassa occulta sui cittadini, colpendo i consumatori molto più di quanto non avessero realmente aiutato l’industria domestica. Questa piccola retromarcia non è un dettaglio: è il simbolo di un approccio ostinato e semplicistico alla politica commerciale, che ignora decenni di storia economica e un principio fondamentale della crescita globale. Il ritorno alle guerre commerciali: un passo indietro di quasi un secolo Con l’imposizio...